Ai fini dell'attesissima nuova classifica del Radicalometro Storico mi sembra giusto usare le etichette a disposizione di questo post per assegnare un punto speciale in più ai compagni scomparsi, ai quali in alcuni casi sono anche intitolate associazioni radicali. In ordine alfabetico: Adelaide AGLIETTA, Giancarlo ARNAO, Luca COSCIONI, Francesco DE CARLI, Adele FACCIO, Loris FORTUNA, Domenico MODUGNO, Pier Paolo PASOLINI, Paolo PIETROSANTI, Antonio RUSSO, Leonardo SCIASCIA, Rino SPAMPANATO, Andrea TAMBURI, Guido TASSINARI, Enzo TORTORA, Emilio VESCE, Piergiorgio WELBY, Bruno ZEVI
Diaframma

Il diaframma è un metodo contraccettivo meccanico e chimico insieme. E' una cupola di gomma o lattice inserita su un bordo rigido, o fatto a molla di orologio. Il diaframma si inserisce in vagina con l'obiettivo di coprirne il fondo, dove risiede il collo dell'utero. In questo modo si impedisce agli spermatozoi di poter passare dal canale vaginale all'interno dell'utero per fecondare l'ovulo che al momento dell'ovulazione viaggia attraverso la tuba per andare loro incontro.

Il diaframma ha misure diverse, di circonferenza, per far si che esso possa essere il più adeguato possibile alle pareti vaginali. Per coprire la differenza minima che deve esistere, tra le pareti vaginali e il bordo del diaframma, al fine di consentire l'elasticità della vagina durante le contrazioni nel rapporto sessuale, esso deve essere unto sul bordo con uno spermicida per evitare che anche un solo spermatozoo possa superare la barriera del diaframma. Il diaframma deve quindi essere misurato da persona esperta prima dell'uso, e non essere mai adoperato senza spermicida.

Non dà fastidio né prima, né durante né dopo il rapporto sessuale. Il suo indice di Pearl risulta essere di 14, come il preservativo maschile, ma bisogna tener conto che questi calcoli sono stati fatti sulla base dell'uso del diaframma SENZA spermicidi. Il diaframma è un ottimo metodo contraccettivo e, per sua natura, molto evoluto. Si è notato infatti che nei Paesi dove la contraccezione, è più presente, il diaframma occupa un posto privilegiato soprattutto nella fascia giovanile. A differenza del preservativo maschile non richiede di interrompere il rapporto per inserirlo, si può inserire da un secondo prima a qualche ora (fino a tre).

Il diaframma va tenuto in vagina almeno quattro ore dopo l'ultimo rapporto, la ragione è dovuta al fatto che gli spermatozoi possono vivere fino a 72 ore, mentre lo spermicida riduce questa sopravvivenza ad un massimo di quattro ore; per cui togliere il diaframma prima che sia passato questo tempo riduce l'effetto contraccettivo.

Dopo le quattro ore lo spermicida ha esaurito la sua potenza, sarà quindi necessario, se si vuole avere un altro rapporto, integrarne l'efficacia aggiungendone un modesto quantitativo. Per compiere questa operazione, non è indispensabile togliere il diaframma.

Il diaframma si può tenere in vagina per un massimo consigliabile di 36 ore e questo limite ha principalmente una motivazione igienica. L'applicazione comprende, da parte di chi attua la misurazione, delle spiegazioni-dimostrazioni affinché la donna possa inserirlo e toglierlo autonomamente. Nonostante le apparenze applicare il diaframma è semplice quanto inserire un assorbente interno. Se esistono delle difficoltà esse sono di ordine psicologico, dovute all'estrema ignoranza esistente rispetto a questo contraccettivo. Per poter usare il diaframma è necessario non essere vergini oppure aver iniziato i rapporti sessuali compresa la penetrazione, non essere portatrici di malformazioni o infezioni vaginali o malattie al collo dell'utero.

Anche un difficile rapporto con il proprio corpo o con parte di esso può essere una controindicazione all'uso del diaframma. Questo metodo viene anche usato per brevi periodi, nei casi di interruzione momentanea dall'uso di altri contraccettivi, quali la pillola o lo IUD.